06.10.2012

Dialog Commedia dell'arte - varianta originala

I
Dialogo laconico d’invenzione in fatto.
Della caduta d’un fazzoletto: uomo prega, donna scaccia

U: O me fortunato!
D: O me infelice!
U: Ecco chi adoro.
D: Ecco chi sdegno
U: Mi appressero a parlarle.
D:Men fuggiro per non mirarlo. (le cade un fazzoletto di mano).
U: Fermatevi, o Bella!
D: Che volete?
U: Che mi ascoltiate.
D: Non ho temo, addio.
U: Vedete almeno...
D: Che cosa?
U: Che amore mi fu pietoso.
D: In che?
U: In farvi cadere il fazzoletto.
D: Datemelo.
U: Non poso.
D: A che vi serve?
U: A medicare le mie ferite.
D: A che vale, se non vi e balsamo?
U: Lo sperero dalla vostra pieta.
D: Non sono medica per li vostri mali.
U: E pure pace mi promettesti.
D: Io pace? V’ingannate!
U: La bianchezza di questo fazzoletto l’addita.
D: Ma non vedeste che cadde?
U: Io sapro sollevarlo.
D: Vi fidaste ad un lino?
U: Si, per vela di mia fortuna.
D: Ve la puo squarciare un vento.
U: Mi servira di bandiera.
D: Si... per chiamarvi alla guerra.
U: Come, s’e bianca?
D: Sara di leva perche vi partiate.
U: Non posso, se con voi non fo lega.
D: Il legame e troppo frale.
U: Ma e candido.
D: Segno che restarete... candido.
U: Servira di fascia al mio Cupido.
D: Servira di velo alla vostra vergogna.
U: Crudele!
D: Ostinato!
U: Piu volubile d’un lino.
D: Piu duro del ferro.
U: Mi diede la sorte questo fazzoletto.
D: Te lo diede il caso.
U: Per rasciugar le mie lagrime.
D: Per darti segno di neve.
U: Mi servira di tela...
D: Ti servira di carta...
U:... per dipingervi la tua crudelta.
D:... per iscrivervi la tua importunita.
U: Lo conservaro...
D: Puoi bruciarlo...
U:... perche fatto piu candido...
D:... perche tra le sue ceneri...
U:... nel mio cor...
D:... nel tuo petto...
U: ... viva eterna la fe.
D:... mora il tuo affetto.

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